29.09.2023,
08.08.2023,
Bruno Horn - De 4 Daagse Nijmegen 2023
La Trasferta
Grazie a un preposizionamento nel canton Basilea Campagna, il viaggio di avvicinamento al punto di prelievo di Basilea è stato decisamente meno impegnativo che partire all’alba da casa per arrivare alla stazione di Basilea entro le 10:15.
Partenza con il torpedone alle 10:30 dalla stazione Flixbus nel retro della stazione FFS di Basilea.
Viaggio tranquillo attraverso Francia e Germania, un poco di traffico, con entrata in Olanda a Venlo verso le 18:30.
Arrivati al campo, Heumensoord, presa degli accantonamenti.
Prima sorpesa, l’organizzazione olandese non fornisce più il lenzuolo per coprire il materasso di plastica; opto per metter il sacco a pelo direttamente sul materasso.
Di seguito cambiarsi in tenuta A e trasferta in città per la cena, la temperatura consiglia la giacca, poi pagheremo questa scelta con copiose sudate.
In città non soffia la brezza fresca del campo!
Cena e poi rientro al campo; i giovanotti del gruppo hanno preso per le strade di Nijmegen per fare baldoria, il vostro cronista si è ritirato a letto alle 01:30, l’ultimo dei giovanotti è rientrato alle 05:15.
Domenica giornata tranquilla con alcuni eventi, ma decisamente molto rilassante, breve visita in città per alcuni acquisti, rientrato, birra idratante alla tenda svizzera, poi cena, la mensa serve dalle 17:00 alle 18:30.
Adesso in tenda a scrivere questo rapportino; tra poco nanna, domani giornata piena e inizio piuttosto presto, alle 06:30.
Qui potete vedere la Cerimonia d'apertura
Lunedì, 17 Luglio
Il campo svizzero si sveglia per la prova “allarme incendio” e susseguente appello generale.
Dopo l’appello e colazione si hanno le consegne di divise, velocipede e materiale sanitario per il ciclista di ogni gruppo.
Ci dovrebbe essere una istruzione sanitaria ma questa si risolve in uno scambio di consigli tra ciclisti su come preparare piedi e scarpe dei marciatori.
Il primo rapporto di gruppo ci informa che con il nostro gruppo marceranno tre elementi del Gruppo Block, un gruppo di studenti universitari collegati ad attività militari, con i quali avevamo già condiviso la strada l’anno scorso.
Quest’anno il gruppo è stato scisso in due distribuendo elementi a gruppi che avevano pochi marciatori per qualificare come gruppo, tre con noi, gli altri tre e il loro ciclista con Marschgruppe Schwyz.
Martedì, 18 Luglio, Daag van Bemmel
Ogni giornata della 4daagse è definita come la giornata di…, oggi tocca a Bemmel, cittadina conosciuta per gli allevamenti di ponies da lavoro.
Bemmel ha un particolare collegamento con la Svizzera dato che dopo la seconda guerra mondiale, tutti i bambini di Bemmel sono stati accolti in Svizzera per un periodo che permettesse la ricostruzione di infrastrutture nella loro città, per questo si festeggia la settimana svizzera a Bemmel proprio in concomitanza con la 4daagse.
Partenza alle 04:30, subito dopo gli individuali e gli olandesi, il che fattivamente vuol dire 05:10.
Il percorso porta a nord del Waal, nome olandese del Reno, e adesso è stato invertito per evitare il ritorno sulla diga insommergibile del fiume, ora percorso al mattino con temperature più accettabili.
Con la regola che il ciclista non può essere sul percorso della marcia, siamo obbligati a deviazioni e giri intorno al percorso che ci fanno aumentare il chilometraggio e che causano anche un poco di ansia avendo sempre il dubbio di non fare in tempo per intercettare il gruppo per la distribuzione di vettovaglie o bevande.
Alla fine il mio contatore di percorso somma a 86 km quanto coperto in bicicletta.
Questa è la giornata con il percorso più lungo con i marciatori che coprono 45 km.
Il tempo si è mantenuto buono con alcuni sprazzi di sole che non hanno disturbato troppo.
Al rientro, dopo aver girato un poco a vuoto in città, i miei assistiti non presentano situazioni troppo pesanti, la bassa temperatura, e l’andatura piuttosto contenuta, questo dovuto al divieto alle squadre svizzere di accedere al campo prima delle 13:00, sembrano avere limitato potenziali danni.
Mercoledì 19 Luglio, Dag van Wijchen
Se il primo è stato un buon giorno per marciare, questo lo è ancora meglio, la meteo ci sta veramente favorendo.
Partenza alle 04:30 come prima delegazione dopo gli individuali, temperatura intorno ai 16° alla partenza, che non andrà molto oltre i 23° durante la giornata.
La giornata di Wijchen è la più corta in chilometri, appena 36 km di percorrenza, molti immersi nella folla di civili su strade agricole molto strette, fino al ponte sull’autostrada posso seguire il gruppo sulla ciclabile ma dopo questo ponte devo andare a cercare vie alternative per campi e sentieri.
Qui mi immetto in una pista definita “sentiero” dalle carte olandesi, mica dicono che è una pista per galoppo di cavalli, tutta in sabbia profonda e fine, la bicicletta affonda di almeno 10 cm e bisogna spingere.
Fortunatamente trovo delle altre stradine e arrivo a Wijchen in tempo per assistere il gruppo al oro arrivo alla postazione ufficiale della delegazione.
Il rientro verso Nijmegen è tutto un terno al lotto, i passaggi marcati come accessibili sotto l’autostrada non sempre sono quello che si pensa e per andare sul sicuro faccio una lunga deviazione dove manco il gruppo per pochi secondi, fortunatamente un altro ciclista mi informa che i miei sono passati meno di un minuto prima del mio arrivo.
Il rientro, pure qui con limitazioni orarie, avviene con una pausa in una birreria collegata a un museo locale.
Insieme ai miei si sono accodati la GSP, Guardia Svizzera Papale, che vede un gruppo formato da marciatori tutti alla prima esperienza, molto coraggiosa come scelta.
Al rientro, nella Driehuzerweg, il gruppo decide di intrattenere gli ospiti di una casa di riposo con una coro di “Gilberte de Courgenai”, tutte le 5 strofe vengono cantate e gli ospiti sembrano apprezzare questo miscuglio linguistico.
Interessante è che le auto che passano in strada osservano pure loro un momento di silenzio.
Rientro al campo con incontro con il Comandante di Corpo Hans Peter Walser che è stato presente tutta la settimana con un entusiasmo e presenza amica sorprendente.
Fatti i convenevoli, tutti alla tenda della birra per una entrata coreografica, ogni gruppo ne fa una ma il clou sarà domani.
La tratta piuttosto corta non ha provocato danni ai piedi ma uno dei nostri presenta una fastidiosa infiammazione alla muscolatura degli stinchi, lui la imputa a una risuolatura non proprio ideale.
Giovedì 20 Luglio, Daag van Groesbeek
Pure qui partenza come primissima delegazione alle 04:30, la diana alle 02;45 sembra essere uno standard adesso, e l’andatura diviene subito piuttosto vivace dato che alle 10:30 bisogna essere al cimitero canadese di Groesbeek ai 30 km del percorso.
La massa di civili non permette grandi andature e quindi i gruppi militari avanzano un poco a strappi non appena le strade campagnole si allargano.
Fortunatamente il percorso viaggia un poco parallelo alla principale e posso accedere al percorso per rifornimenti, giornata fresca e ventilata.
Abbiamo avuto l’ordine di portare le giacche impermeabili per evitare che un vento freddo al cimitero militare di Groesbeek possa causare infreddature durante la cerimonia che vede la delegazione deporre una corona al monumento ai caduti.
Arriviamo al primo punto di ristoro, verso i 16 km, con un buon tempo e la ripartenza promette che non dovremmo dover correre per raggiungere il luogo della cerimonia.
Qui si hanno le uniche vere sollecitazioni altimetriche, con la strada che ascende da Milsbeek a Breedeweg che pone un improvviso cambio di pendenza e sforzo, si susseguono due altri strappi per raggiungere il cimitero militare.
Qui abbiamo la scorta dei tamburini della Civica di Coira che accompagnano al passo i gruppi in arrivo.
La cerimonia al cimitero è sempre commovente, semplice e che ha il suo apice quando a ogni elemento della delegazione viene consegnata una rosa da porre su una delle 2600 tombe presenti in questo luogo di riposo.
Un momento di meditazione poi si torna al percorso con la consapevolezza che noi possiamo goderci la nostra libertà e i diritti anche grazie al sacrificio di questi giovani, alcuni giovanissimi, soldati, aviatori e marinai canadesi.
Da qui il tono della marcia cambia, la strada, sempre di campagna e stretta, è un viale di gente che applaude e fa festa ai marciatori.
Fortunatamente la pista ciclabile è accettabilmente libera e non devo andare a cercare vie alternative, sconsigliate anche perché siamo stati informati che nei boschi limitrofi stanno abbattendo alberi e le strade sono piuttosto occluse.
Lasciata la fiumana di civili che rientrano in città passando per Kwakkenberg, noi ci inoltriamo in alcuni quartieri residenziali per sbucare all’inizio della Driehuizerweg che ci conduce al campo.
All’entrata del bosco di Heumensoord riesco a cadere con la bicicletta cercando di stringere il casco e cado rovinosamente su uno dei tronchi posti al bordo della carreggiata per scoraggiare le auto dal posteggiare nel bosco.
Entrata al campo, saluto dei grandi capi, Colonnello Notz e Comandate di Corpo Walser, poi alla tenda della birra per la nostra entrata.
Camminiamo come elementi grafici del gioco Tetris, sulla musichetta e uno dei nostri ci manipola per chiudere i ranghi, una volta completato il rango ci accasciamo.
Applauso generale delle varie delegazioni presenti.
Rientrato al campo noto un visibile rigonfiamento del ginocchio coinvolto nella caduta e vado in infermeria.
Il medico della delegazione è un ortopedico e mi conferma lo stress al legamento crociato ma esclude rotture o lesioni particolari, unica raccomandazione è di dormire con la gamba in alto e l’assunzione di anti-infiammatori che mi consegna lui.
Quest’anno la delegazione è molto attenta all’assunzione di antidolorifici e anti-infiammatori visti certi abusi avuti negli anni precedenti.
Rientro al campo svizzero, nessuno presenta problemi ai piedi e quindi posso dormire un poco prima di cena, che solitamente prendiamo alle 16:30/17:00.
Venerdì, 21 Luglio – Dag van Cuijk
Solita diana alle 02:45, su richiesta del medico mi reco all’infermeria per un controllo, inizialmente non c’è nessuno e vado quindi alla tenda mensa a fare colazione.
Ritornando mi faccio vedere e mi confermano la diagnosi del giorno precedente, ricevo due pastiglie di anti-infiammatorio e rientro alla tenda.
Partenza pure oggi alle 04:30 ma un poco di caos alla piazza di partenza ci vede partire verso le 04:50.
Temperature sempre fresche ma un tasso di umidità decisamente alto mi convincono ad aggiungere magnesio alle bevande che passo ai marciatori.
Il percorso iniziale segue quello della seconda giornata e posso ben seguire il gruppo senza viaggiare sul percorso, dopo il ponte di Grave mi stacco dal percorso e arrivo al punto di ristoro dei 20 km poco prima del gruppo, quando arrivano sembrano stare bene, eccetto per l’elemento con l’infiammazione ai muscoli degli stinchi, a turno gli altri gli portano il sacco ma sembra tenere duro.
La prossima tappa è il ponte di barche, assemblato da pontonieri olandesi e tedeschi sul Maas-Waal Kanal proprio per far passare i marciatori.
All’inizio il passaggio del canale avveniva con il traghetto ma la massa di marciatori ha fatto decidere negli anni 60 per creare un ponte temporaneo.
Qui per tradizione le delegazioni militari si fermano per un brindisi con del Cognac, io approfitto per pure ricordare una marciatrice nel mio primo gruppo deceduta proprio l’anno che l’ha vista marciare la sua ultima 4daagse.
Qui i capi vengono invitati a brindare con i gruppi e in quest’occasione scopro che il Comandate di Corpo Walser è un lanciamine, ci facciamo due risate e poi si rivela il Colonnello Notz come lanciamine pure lui, avendo iniziato come leggero ma poi passando ai pesanti dove ha pure comandato una compagnia.
Essere riconosciuto come “Zwölfler” sembra significare molto per i giovani ufficiali del gruppo.
Ripartenza per l’ultimo sforzo, nove chilometri di festa di strada, nove chilometri dove devo garantire acqua, magnesio e birra per evitare problemi di disidratazione dell’ultimo momento.
L’arrivo a Camp Charlemagne, fine ufficiale della marcia per i militari, è un sollievo per i due in difficoltà, quello con gli stinchi infiammati e uno che presenta uno squilibrio di sali minerali e che su consiglio del medico non coprirà la distanza al passo con musica e casino del pubblico.
Qui si consegnano le biciclette, si organizza il trasporto del materiale individuale come gli zaini e si consegnano le medaglie per il riuscito sforzo.
Dopo 90 minuti di riposo e rifocillamento il battaglione di inquadra, davanti il comandante di marcia, poi la bandiera con la sua guardia, seguita dalla bandiera della GSP e dagli elementi di questo gruppo che nel frattempo hanno lasciato la mimetica TAZ 90 per indossare la tenuta di lavoro blu del loro corpo militare, poi il primo quadrato di marciatori seguito dalla Stadtmusik di Coira e il secondo quadrato, che incorpora pure la delegazione austriaca che tradizionalmente cammina con gli svizzeri.
Sono 5 chilometri di andatura non troppo difficile, il sole è uscito ma abbiamo le bottiglie di acqua da bere durante la tratta, i tamburini riescono a darci il ritmo pur nella cacofonia del milione di persone al bordo strada che sembrano avere come unico scopo della vita quello di farci perdere il passo.
Infine al Vedren, un piccolo parco cittadino dopo la striscia di arrivo, teniamo una breve cerimonia con la delegazione e un rinfresco.
In tale cerimonia si premiano coloro che sono presenti l’ultima volta per raggiunti limiti di età, l’unico sono io e ricevo un omaggio dalla delegazione e una forte stretta di mano dal Comandate Walser che mi lascia un coin dell’Istruzione.
Vengono inoltre riconosciute le partecipazioni tonde, 10, 20 o 30 anni.
Poi rientro al campo con i bus dell’organizzazione che ci porta a Heumensoord dove restituiamo il materiale, facciamo il rapporto finale e iniziamo a imballare le nostre cose.
Il gruppo si trasferisce poi un città per cena dove scopriamo con grande delusione che i ristoranti chiudono le cucine presto pur se la festa in città andrà avanti tutta la notte, risolviamo in una birreria con finger food.
Un giretto per le vie e le piazze dove suonano gruppi e un tranquillo rientro con il bus del campo.
Sabato 22 Luglio, ritorno a casa
04:00 - Sembrano pochi minuti che ho chiuso gli occhi che si accendono le luci della tenda, finiamo di impacchettare le nostre cose, sgomberiamo la stanza e diamo una veloce pulita.
Alle 05:03 il torpedone parte per un rientro a casa sperando di evitare traffico e ingorghi, l’entrata in autostrada vede quasi tutti addormentati.
Al ristoro lungo l’autostrada verso le 11:30 non si sa se fare colazione o pranzo.
Fortunatamente non abbiamo ritardi e siamo alla stazione di Basilea entro le 13.45.
Sul treno verso Gelterkinden dove mia moglie mi preleverà faccio una particolare scoperta, il giorno 21 di Luglio 2023 è stato l’ultimo giorno di servizio ufficiale che ho prestato per il nostro esercito, d’ora in avanti solo giornate di attività fuori servizio.
14.07.2023,
Rischio black-out? Ce lo dice un nuovo pannello digitale
Il sito messo in rete dall'Ufficio federale dell'energia pubblica i dati in tempo reale su consumi e riserve di elettricità e gas in Svizzera.

Lo spettro della penuria energetica
Il dashboard, indica una nota di Berna, contiene le principali informazioni relative alla situazione dell'approvvigionamento, con i dati in tempo reale riguardanti i consumi di elettricità e gas, la produzione e l'importazione di queste due fonti (in futuro la panoramica sarà estesa ad altri vettori energetici).
Si tratta evidentemente di uno strumento utile per le aziende del settore, ma anche per i comuni cittadini, in un momento delicato sul versante dei prezzi e delle riserve energetiche minacciate dalle turbolenze sui mercati provocate dal conflitto in corso in Ucraina.
Dati in via di miglioramento
La piattaforma riporta dati aggregati provenienti dall'Ufficio federale dell'energia (UFE), dalle associazioni europee dei gestori delle reti di trasmissione elettriche (ENTSO-E) e di gas (ENTSO-G), da Swissgrid (società proprietaria della rete elvetica), dalle borse dell'elettricità e del gas o da MeteoSvizzera.
In proposito però UFE mette in guardia su possibili difetti iniziali del dashboard. Per il momento infatti alcuni dati forniti dagli operatori non sono del tutto precisi ma già dalla fine di gennaio, indica la nota, è destinata a migliorare la qualità delle informazioni, in particolare quelle sui consumi, grazie all'elaborazione di un modello basato sulle cifre anonimizzate dei contatori intelligenti (smart meter) dei gestori di rete.
07.07.2023,
Aerodromo militare di Locarno: risparmio di 200 tonnellate di CO2 all’anno con la nuova centrale termica
All’inizio di giugno 2023, armasuisse Immobili ha ufficialmente assegnato in uso al comando dell’aerodromo militare la nuova centrale termica a cippato di legno all’aerodromo militare di Locarno. La nuova centrale va a sostituire un impianto di riscaldamento a olio e permette di risparmiare circa 75 000 litri di olio da riscaldamento all’anno.
La nuova centrale termica a cippato di legno riscalda l’intero aerodromo militare di Locarno e sostituisce l’impianto di riscaldamento a combustibili fossili utilizzato in precedenza. In concomitanza con il nuovo edificio è stata risanata anche la rete di teleriscaldamento ed è stata ottimizzata l’efficienza energetica dell’intero sistema di approvvigionamento energetico dell’aerodromo. Il 6 giugno 2023, armasuisse Immobili, il centro di competenza del DDPS per il settore immobiliare, ha assegnato in uso la nuova centrale termica al comando dell’aerodromo militare di Locarno.
Calore sostenibile
Per il funzionamento della nuova centrale termica, che presenta una potenza termica di 140 chilowatt, vengono utilizzati fino a 1200 metri cubi di cippato di legno all’anno. Il legno necessario per il suo funzionamento proviene interamente dai boschi del Ticino, a tutto vantaggio dell’economia regionale. Rispetto al precedente impianto di riscaldamento a olio, la nuova centrale termica consente di risparmiare circa 75 000 litri di olio da riscaldamento e circa 200 tonnellate di CO2 all’anno.
Entro il 2030, gli attuali impianti di riscaldamento a olio saranno sostituiti da fonti energetiche rinnovabili (90 per cento di fabbisogno in meno rispetto all’anno di riferimento 2001). Nel 2022, il fabbisogno di olio era già stato dimezzato. L’attuazione, quindi, è sulla buona strada verso il raggiungimento degli obiettivi di risparmio.
Mandati a società ticinesi
Le spese di costruzione per la nuova centrale termica a cippato di legno e per risanare le reti di teleriscaldamento e di energia elettrica ammontano a circa 8,2 milioni di franchi e sono state approvate nel 2017 con il programma degli immobili del DDPS. Grazie alla notevole competitività dell’industria regionale, oltre l’80 % dei mandati è stato assegnato ad aziende ticinesi. Il nuovo fabbricato è stato realizzato dallo studio d’ingegneria Angelo Pirrami Sagl di Quartino (TI), dalla ditta Visani Rusconi Talleri SA di Losone (TI) e dalla società SPED SA di Locarno (TI).
06.07.2023,
L’era della BAC sta per concludersi
Durante il top-event CONNECTED ci accommiateremo dalla Base d’aiuto alla condotta (BAC) dell’esercito, che sarà sciolta con effetto dal 31 dicembre 2023. Si conclude così un’era quasi ventennale. Questa data segna anche il passaggio delle consegne al nuovo Comando Ciber.
Comunicazione Difesa, Lorena Castelberg

L’attuale Base d’aiuto alla condotta (BAC) trae le sue radici dall’«Ufficio federale dell’aiuto alla condotta», che a sua volta è nato all’inizio del nuovo millennio dal raggruppamento della Divisione principale informatica del DMF e di alcune parti del Gruppo dell’aiuto alla condotta (Grac). All’epoca l’attività era concentrata sulla fornitura di prestazioni con mezzi informatici civili su reti parzialmente militari. Tale evoluzione si è conclusa con la riforma Esercito XXI. Come primo capo BAC il divisionario Kurt Nydegger aveva assunto la responsabilità di oltre 700 collaboratori.
Nel 2004 è stata portata a termine la riorganizzazione dell’informatica della Confederazione battezzata «NOVE-IT». Una delle conseguenze di questa riorganizzazione è stata l’uniformazione dei processi nel campo dell’informatica. Negli anni successivi la BAC si è evoluta a fornitrice di prestazioni TIC primaria per l’intero DDPS nonché per altri dipartimenti e organi federali. La sua attività abbracciava i sistemi informatici dell’Amministrazione federale come pure sistemi militari, come ad esempio il sistema d’informazione e di condotta delle Forze terrestri (FIS FT).
Separazione di due mondi – Lo scorporo
Nel corso degli anni sono stati fatti molti progressi tecnologici nel settore TIC e sistemi di condotta, e parallelamente è pure aumentata la loro complessità. Le esigenze nei confronti della BAC continuavano ad aumentare in conseguenza al crescente numero di progetti e sistemi per la creazione e la susseguente gestione delle strutture imposte dall’evoluzione tecnologica e dalla digitalizzazione – e tutto questo con risorse pressoché invariate. Pure la protezione delle infrastrutture contro le ciberminacce acquistava sempre maggiore importanza e di pari passo si faceva anche sempre più impegnativa per effetto della crescente interdipendenza tra sistemi civili e militari.
Al cospetto di questi antefatti, nel 2016 l’allora capo del DDPS, Guy Parmelin, prese la decisione di separare l’informatica civile da quella militare. Questo è stato il primo passo verso lo scorporo TIC tuttora in atto nel DDPS così come nell’Aggruppamento Difesa. Lo scorporo concerne sia la burotica BURAUT sia le applicazioni specialistiche. L’obiettivo è di affidare l’informatica della parte amministrativa a partner civili come l’Ufficio federale dell’informatica e a terzi, mentre i sistemi, le applicazioni e i servizi critici per gli impieghi saranno gestiti dal Comando Ciber.
Lo scorporo è un processo complesso. Il video mostra in modo più dettagliato come funziona e quali sono le considerazioni che hanno portato alla decisione di separare l’informatica civile da quella militare.
Trasformazione e nuova ripartizione
Con la trasformazione della TIC e lo scioglimento della BAC vengono creati i presupposti organizzativi per separare i sistemi interconnessi. L’obiettivo è che i sistemi informatici militari (critici per gli impieghi) e civili (fondamentali per gli impieghi) vengano ripartiti tra operatori differenti senza interruzione delle prestazioni. I termini «critico per gli impieghi» e «fondamentale per gli impieghi» sono da intendersi nel seguente modo:
- I sistemi critici per l’impiego servono alla truppa per condurre in modo efficace le loro operazioni durante gli impieghi. Come sinonimo è usato il termine «sistemi verdi».
- I sistemi fondamentali per gli impieghi comprendono invece i sistemi utilizzati dall’esercito prima, dopo o durante gli impieghi, che vengono però messi a disposizione da operatori civili. Questi sistemi servono in primo luogo per la pianificazione e la preparazione di un impiego. Come sinonimo è usato il termine «sistemi non critici per gli impieghi»
- Tutti gli altri sistemi utilizzati dall’esercito che non sono però determinanti per la sua efficienza, formano la massa dei «sistemi blu».
- Il Comando Ciber assicurerà l’esercizio dei sistemi critici per gli impieghi, mentre le prestazioni TIC fondamentali per gli impieghi saranno commissionate a organizzazioni di gestori come l’UFIT, la RUAG o altre ditte per mano della Gestione prestazioni TIC in seno allo Stato maggiore dell’esercito.
Il Comando Ciber
In considerazione della crescente complessità nonché dell’aumento delle minacce dal ciberspazio e dallo spazio elettromagnetico è stato deciso, nel quadro dell’Ulteriore sviluppo dell’esercito (USEs), di creare il Comando Ciber. Quest’ultimo, in quanto comando militare, garantisce, attraverso le sue capacità operative, il vantaggio cognitivo e decisionale nel ciberspazio e nello spazio elettromagnetico (CSE).
Inoltre sarà in futuro responsabile delle prestazioni TIC critiche per gli impieghi dell’Esercito svizzero. A tale scopo il Comando Ciber sta creando la nuova piattaforma di digitalizzazione (NDP), che sarà la futura piattaforma di tutte le infrastrutture, i sistemi di informazione e condotta e sistemi delle Forze aeree, ecc. critici per gli impieghi. La NDP viene costruita in modo robusto, sicuro e resiliente, e garantisce all’Esercito svizzero e ai suoi partner della Rete integrata Svizzera per la sicurezza la possibilità di continuare ad adempiere il proprio compito anche quando tutte le altre infrastrutture sono fuori uso.
Trasferimenti nell’Ufficio federale dell’informatica (UFIT)
In conseguenza allo scorporo di prestazioni critiche per gli impieghi e non critiche per gli impieghi, tutti i sistemi fondamentali per gli impieghi (per es. SAP o PISA), comprese le rispettive risorse finanziarie e di personale, vengono trasferiti dalla BAC all’Ufficio federale
03.07.2023,
L’allarme rapimento è ora disponibile su Alertswiss
A partire dal 30 giugno 2023 l’allarme rapimento è integrato nella app e nel sito Internet Alertswiss. L’allarme tramite SMS cui la popolazione poteva abbonarsi finora dovrebbe essere sostituito entro la fine del 2024. Alertswiss rappresenterà un ulteriore canale per reagire il prima possibile in caso di rapimento.
Nei casi di rapimento, le prime ore e ogni segnalazione da parte della popolazione possono essere decisive. L'allarme rapimento è stato introdotto nel 2010 per consentire alla polizia di allertare in modo tempestivo e capillare la popolazione. Finora le cittadine e i cittadini svizzeri avevano la possibilità di iscriversi al sito www.allarmerapimento.ch per ricevere un messaggio di allarme rapimento tramite SMS. A partire dal 30 giugno 2023 l'allarme rapimento sarà integrato nella app nazionale di allarme dell'Ufficio federale della protezione della popolazione (UFPP). Grazie alla app Alertswiss, gli utenti registrati possono ricevere informazioni, allerte e allarmi tramite notifiche push in caso di eventi rilevanti per la protezione della popolazione che interessano i Cantoni da loro prescelti o il luogo in cui si trovano. In caso di allarme rapimento verrà inviata un'allerta in tutto il Paese. La app Alertswiss è attualmente installata su 1,7 milioni di smartphone in Svizzera. Con l'integrazione dell'allarme rapimento in Alertswiss, l'allarme tramite SMS dovrebbe essere disattivato entro la fine del 2024.
L'allarme rapimento è un compito congiunto di polizia
L'allarme rapimento è frutto della collaborazione tra il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) e la Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia (CDDGP). In Svizzera la gestione dei rapimenti incombe in primo luogo alle polizie cantonali, che decidono se lanciare un allarme rapimento. Se l'allarme viene lanciato, fedpol diffonde insieme ai partner della convenzione il messaggio d'allarme in tutto al Paese per un periodo di tre ore tramite canali quali media, siti Internet e pannelli informativi ubicati in luoghi altamente frequentati come autostrade, aeroporti, stazioni o centri commerciali. Contemporaneamente utilizza e cura i canali nazionali e internazionali di polizia e allestisce un call center cui la popolazione può fornire segnalazioni sul rapimento.
29.06.2023,
Immagini satellitari fornite dalla Francia: firmato un accordo quadro
Berna - In futuro la Francia fornirà delle immagini satellitari alla Svizzera. In questi giorni è stato firmato un relativo contratto quadro.
Il questi giorni la Francia e la Svizzera hanno firmato un contratto quadro che in futuro consentirà alla Svizzera di ottenere immagini satellitari del sistema di satelliti da ricognizione spaziale francese denominato «Composante Spatiale Optique» (CSO). Poiché il nostro Paese non dispone ancora di capacità satellitari proprie, al momento deve fare affidamento su immagini e dati immagine di offerenti commerciali. Con il nuovo accordo avrà accesso a un moderno sistema di satelliti da ricognizione in grado di soddisfare esigenze prestazionali molto elevate.
Utilizzo da fine 2025
Le immagini satellitari ad alta definizione rivestono un ruolo sempre più importante per la salvaguardia degli interessi svizzeri in materia di politica di sicurezza. La Francia ha lanciato nello spazio il primo dei tre satelliti CSO nel dicembre 2018, l’ultimo è previsto per il 2024.
La Svizzera è uno dei rari Paesi europei che beneficiano dell’offerta francese di accedere ai suoi satelliti d’osservazione. La cooperazione bilaterale con la Francia per l’utilizzo del sistema CSO è compatibile con il diritto in materia di neutralità.
Espressione di una cooperazione internazionale rafforzata
La firma dell’accordo quadro di cooperazione rafforza ulteriormente la collaborazione tradizionalmente importante in materia di politica di sicurezza tra Francia e Svizzera. Tale collaborazione esprime anche la volontà del Consiglio federale, alla luce della situazione attuale in Europa, di rafforzare la sicurezza della Svizzera attraverso la cooperazione internazionale.
26.06.2023,
«La sicurezza della Svizzera 2023»: il Servizio delle attività informative della Confederazione presenta il suo nuovo rapporto sulla situazione
Berna – La guerra di aggressione della Russia all’Ucraina continua a influenzare la politica di sicurezza nazionale e internazionale. Il contesto di sicurezza della Svizzera continua a essere sostanzialmente caratterizzato dalla crescente rivalità tra le grandi potenze. In questo scenario, le capacità in materia di anticipazione e individuazione precoce del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) sono essenziali per individuare e valutare tempestivamente le minacce e i cambiamenti rilevanti nel contesto strategico della Svizzera nonché adottare le misure preventive necessarie. Il nuovo rapporto sulla situazione del SIC «La sicurezza della Svizzera 2023» illustra gli sviluppi della situazione più importanti dal punto di vista dell’intelligence.
La Russia ha distrutto l’assetto di pace europeo basato sulle regole condivise. I forum internazionali volti a garantire la pace e la sicurezza, come l’ONU e l’OSCE, hanno perso ulteriormente efficacia e un nuovo ordine mondiale stabile non è all’orizzonte. Il periodo di transizione attualmente in corso è contrassegnato dalla rivalità tra le grandi potenze. Si osserva una tendenza verso un ordine mondiale bipolare caratterizzato dalla rivalità di sistema tra Stati Uniti e Cina. Per il momento, il contesto della politica di sicurezza della Svizzera rimane incentrato sulla guerra della Russia contro l’Ucraina.
Un mondo sempre più bipolare
La guerra rafforza la tendenza verso un mondo che tornerà a essere sempre più bipolare in futuro: l’Europa continua a dipendere a livello strategico dagli Stati Uniti, mentre la Cina si sta affermando come polo tra gli Stati che si oppongono all’«Occidente». Nell’ambito delle relazioni tra la Cina e la Russia, il ruolo svolto da quest’ultima è sempre più debole.
Negli Stati Uniti, una nuova presidenza di Donald Trump o di un altro candidato isolazionista nel 2025 potrebbe portare nuovamente all'incertezza sul loro impegno nei confronti dell'Europa.
Cina e Russia vogliono trasformare lo status quo per quanto concerne le istituzioni, le regole e le norme esistenti. Potenze regionali come la Turchia, l’India o l’Arabia Saudita stanno cercando di ampliare il proprio spazio di manovra. Nella regione indo-pacifica, il Giappone definisce la Cina come «la più grande sfida strategica mai affrontata» dal Paese. In Africa si sta intensificando la lotta tra gli Stati occidentali da un lato e la Russia e la Cina dall’altro per l’influenza nel continente.
Taiwan rimarrà al centro delle tensioni geostrategiche tra Cina e Stati Uniti. È tuttavia molto improbabile che la Cina scateni un conflitto armato con Taiwan nel 2023.
La minaccia per la Svizzera rappresentata dallo spionaggio rimane elevata
La minaccia per la Svizzera rappresentata dallo spionaggio straniero, soprattutto russo e cinese, rimane elevata. La Svizzera è uno degli Stati europei in cui viene impiegato il maggior numero di membri dell’intelligence russa sotto copertura diplomatica anche per il suo ruolo di Stato che ospita organizzazioni internazionali.
Con l’ingresso della Svizzera nel Consiglio di sicurezza dell’ONU come membro non permanente si acuisce la minaccia di spionaggio per i cittadini svizzeri che gestiscono i dossier e i temi del Consiglio di sicurezza dell’ONU, che contribuiscono all’adozione di decisioni e che rappresentano queste ultime sia all’interno che all’esterno dei vari organismi.
Per quanto riguarda la proliferazione, l’attenzione è rivolta soprattutto alla Russia. Il SIC intende impedire la fornitura di beni alla Russia che essa potrebbe utilizzare per scopi militari oggetto delle sanzioni. Poiché, per il suo approvvigionamento, la Russia si rivolge ad aziende dell’Unione economica eurasiatica nonché turche e indiane, l’attività di controllo deve essere estesa a regioni che finora non sono state praticamente mai prese in considerazione.
Estremismo violento e terrorismo ancora attuali
La polarizzazione e la frammentazione sociali vanno di pari passo con il rischio di estremismo violento. Attacchi terroristici motivati dall’estremismo di destra come quelli registrati a Christchurch (Nuova Zelanda) e Halle (Germania) nel 2019 o ad Hanau (Germania) nel 2020 potrebbero diventare più frequenti in Europa.
L’estremismo violento di sinistra si concentrerà in particolare sull’antifascismo e sulla causa curda. Si prevede anche un aumento della violenza diretta contro persone percepite come estremisti di destra e contro le forze di sicurezza.
La minaccia terroristica in Svizzera rimane elevate. La minaccia è legata principalmente al movimento jihadista, in particolare attraverso simpatizzanti dello "Stato Islamico" e persone ispirate dalla propaganda jihadista. Lo «Stato Islamico» e Al-Qaida sono le componenti più importanti del movimento jihadista in Europa, e in quanto tali sono determinanti anche per la minaccia terroristica in Svizzera. Ma la minaccia terroristica è diventata più diffusa perché in Europa dal 2020 sempre più spesso proviene da singoli individui che agiscono autonomamente e non hanno un nesso diretto con lo «Stato Islamico» o con Al-Qaida. Sempre più spesso, problemi psicologici o crisi personali svolgono un ruolo significativo nel passaggio alla violenza.
Informazioni aggiuntive
31.05.2023,
A partire dal prossimo anno, la Confederazione ridurrà il sussidio per le munizioni GP11
In cambio, la FST ha ottenuto un aumento dei contributi per gli esercizi federali
Sulla base della raccomandazione del Controllo federale delle finanze (CFF), la Confederazione ha deciso di ridurre le sovvenzioni per le munizioni GP11, in modo che i GP11 e le GP90 ricevano una sovvenzione simile. In concreto, dal prossimo anno un colpo di GP11 costerà 60 centesimi anziché 30 centesimi come in finora.
La FST aveva formato subito un gruppo di lavoro composto da rappresentanti dei tiratori di tutte le regioni nazionali e aveva preparato delle proposte da sottoporre all'attenzione del DDPS, volte ad attutire l'aumento del prezzo delle munizioni e a garantire un compenso più equo per i servizi forniti dalla FST e dalle società affiliate, per gli esercizi federali.
Dopo intense trattative e numerosi incontri, le richieste sono state soddisfatte: da un lato, saranno aumentati i contributi per il programma obbligatorio (PO) e per il tiro in campagna (TC), nonché per i corsi per giovani tiratori (c GT). Questo indennizzerà meglio il lavoro nelle società di tiro.
Concretamente, le società riceveranno 30 franchi per partecipante (milite) al programma obbligatorio invece di 20,50. Anche il contributo per il tiro in campagna sarà aumentato da 10,50 a 15 franchi per partecipante. Ci sono sviluppi positivi anche nel settore dell’istruzione giovanile: la società riceverà 50 GP90 aggiuntivi per ogni giovane tiratore formato, oltre a 15 franchi in più come indennità. Infine, la Confederazione sostiene i corsi volontari con il Fass90 presso le federazioni o le società. Anche in questo caso, 50 GP90 per ogni partecipante a titolo gratuito.
È ovvio che la FST non è contenta dell'aumento delle cartucce GP11: "Tuttavia, se si guarda al pacchetto complessivo, riteniamo che il risultato raggiunto sia ragionevole. È chiaro che le società sono ora chiamate a trovare soluzioni valide per i propri soci, ad esempio attraverso riallocazioni finanziarie interne", afferma il presidente della FST Luca Filippini.
25.05.2023,
Lo scorso anno l’esercito ha disinnescato 250 proiettili inesplosi
Berna, 25.05.2023 – Nel 2022 la Centrale d’annuncio di proiettili inesplosi dell’Esercito svizzero ha eliminato 250 proiettili inesplosi a seguito di 1003 segnalazioni. Ciò rappresenta un aumento di circa il 10 per cento rispetto al 2021 (908 segnalazioni). Il numero di segnalazioni (37 per cento) è nettamente al di sopra della media sull’arco di dieci anni.
Nel 2022 sono giunte alla Centrale d’annuncio di proiettili inesplosi dell’esercito 1003 segnalazioni che sono sfociate nell’eliminazione di 3751 oggetti, di cui circa il 7 per cento (250 oggetti) erano effettivamente proiettili inesplosi. Nel 22 per cento dei casi (831 oggetti) si è trattato di munizioni trovate, mentre il 71 per cento delle segnalazioni (2670 oggetti) riguardava residui di munizioni.
Attività del tempo libero svolte nel terreno e sensibilizzazione
Dopo un calo marginale nel 2021, quest’anno è quasi stato raggiunto nuovamente l’apice nel 2020. Ciò è riconducibile alle numerose attività del tempo libero svolte nel terreno, ma anche alla crescente sensibilizzazione in relazione al comportamento di fronte a proiettili inesplosi.
L’85 per cento delle segnalazioni giunte nel 2022 proveniva da civili, il 4 per cento dalla truppa e l’11 per cento dalla polizia. I Cantoni in cui la Centrale d’annuncio di proiettili inesplosi è stata maggiormente sollecitata sono Berna (215 segnalazioni), Grigioni (178), Vallese (114) e San Gallo (74).
Svolte cinque azioni di sgombero
La Centrale d’annuncio di proiettili inesplosi è integrata nel Comando eliminazione di munizioni inesplose e sminamento (KAMIR) dell’esercito, che svolge diversi compiti in Svizzera ed è anche impegnato in impieghi militari e umanitari all’estero. Oltre all’evasione delle segnalazioni di proiettili inesplosi, i compiti da svolgere in Svizzera comprendono anche azioni di sgombero sulle piazze di tiro e nelle zone degli obiettivi dell’Esercito svizzero che vengono svolte a scadenze regolari in collaborazione con le divisioni territoriali e altri partner. In tale ambito, l'anno scorso in cinque azioni di sgombero sono state rimosse 29 tonnellate di residui di munizioni e sono stati eliminati 86 proiettili inesplosi, dunque un quantitativo leggermente inferiore rispetto all’anno precedente. Assieme ai suoi partner, il Comando KAMIR ha fornito un importante contributo alla sicurezza in Svizzera.
Non toccare, contrassegnare e notificare
Chi si imbatte in un oggetto sospetto non deve in alcun caso toccarlo, ma deve contrassegnarlo in maniera ben visibile sul terreno e avvisare la polizia chiamando il 117. Le segnalazioni possono essere inoltrate in modo ancora più semplice utilizzando l'app «Proiettili inesplosi» per dispositivi iPhone e Android, scaricabile gratuitamente dagli app store più diffusi. Secondo le Istruzioni del DDPS sulla prevenzione degli infortuni causati da proiettili inesplosi, i privati possono ricevere una ricompensa pari a un massimo di 100 franchi se, grazie alla segnalazione, si è potuto evitare un incidente. Nel 2022 sono stati elargiti 8400 franchi a tale scopo.
Isone, una lunga storia di eccellenza
© COMANDO FORZE SPECIALI
Mezzo secolo di vita. La piazza d’armi di Isone, una delle infrastrutture militari più importanti in Svizzera, oggi taglia un traguardo significativo. Da quella caserma, negli anni, sono passate decine di migliaia di reclute e soldati: granatieri, paracadutisti e forze speciali. Le élite dell’esercito svizzero si sono formate in Ticino. Abbiamo intervistato il colonnello SMG Nicola Guerini.
In un mondo in rapidissima evoluzione, in particolare in questi anni dove la guerra è tornata a farsi sentire nel cuore dell’Europa, anche l’esercito è chiamato a cambiare. Un cambiamento che, a Isone, si prova ad anticipare. Rimanere indietro, anche solo a livello tecnologico, significherebbe prestare il fianco a rischi impensabili fino a qualche anno fa.
Il posto giusto
Nata nel 1973 dopo un lungo dibattito politico comunale e cantonale e costata 32,4 milioni di franchi, la piazza d’armi di Isone si estende su una superficie di 21 chilometri quadrati. Nel corso del tempo alcune cose sono cambiate, certo, ma la maggior parte delle strutture è rimasta intatta. Anche la caserma principale, vista da fuori, non ha subito modifiche. Gli interventi di miglioria, però, ci sono sempre stati. Gli interni dell’edificio principale, ad esempio, sono appena stati ristrutturati completamente. Un lavoro durato tre anni ma necessario per portare a Isone gli standard militari più moderni. Oltre agli edifici che accolgono professionisti (40 persone) e reclute (due blocchi all’anno di 180 persone), ci sono poi le aree per le esercitazioni. Una, quella che si estende lungo la val Serdena, viene appositamente lasciata allo stato originale in modo da ricreare al meglio le condizioni che i soldati potrebbero trovare durante le operazioni reali. L’altra, in direzione dell’alpe del Tiglio, può contare su poligoni di tiro a breve e lunga distanza, così come appositi edifici per le esercitazioni.
Buoni rapporti con il paese
Isone, per i ticinesi, significa una sola cosa: granatieri. Un corpo d’élite nato durante la Seconda guerra mondiale. Ma per chi a Isone ci vive, è inevitabile associare la presenza dei militari al rumore. Fra civili ed esercito i rapporti sono sempre stati buoni, eppure non mancano situazioni poco piacevoli, come ci spiega il colonnello SMG Nicola Guerini, comandante delle forze speciali, che incontriamo nel suo ufficio alla caserma del Monte Ceneri. «Perseguiamo due obiettivi diametralmente opposti», riconosce. «Noi dobbiamo esercitarci, talvolta anche di notte, mentre il Municipio è tenuto a tutelare la tranquillità dei suoi abitanti. Di conseguenza possono sorgere delle incomprensioni, ma è molto raro. Da parte nostra, cerchiamo di venire incontro il più possibile agli abitanti. Senza dimenticare che, grazie a delle convenzioni, lo stesso Comune trae dei benefici dalla presenza della piazza d’armi. Penso all’acquedotto, ai criteri di assunzione del personale civile che privilegiano sempre - a parità di requisiti - i residenti, ma anche alle strade finanziate dalla Confederazione. Le reclute, poi, escono una volta a settimana nei tre ristoranti del posto». Inoltre, se fino a qualche anno fa «si sparava ovunque e senza grosse limitazioni », oggi la situazione è radicalmente cambiata. Ci sono aree apposite, bisogna sottostare alla legge federale contro l’inquinamento fonico, mentre in futuro si potranno costruire stand di tiro insonorizzati. L’intera zona è recintata sfruttando la conformazione «a sacco» della vallata: la popolazione può quindi accedervi in tutta sicurezza durante il fine settimana, quando vengono aperti i cancelli. A proposito del «venirsi incontro»: l’esercito ha messo a disposizione alcuni locali al Municipio durante la ristrutturazione delle scuole comunali. Un gesto apprezzato, anche perché, come ricorda Guerini, «quando si parla di convivenza, ognuno è chiamato a fare un passo indietro alla ricerca del compromesso migliore ».
Quando manca l’acqua
Le riflessioni da fare, in termini di rumori eccessivi, sono all’ordine del giorno. Ma recentemente c’è stato un altro evento che ha impegnato i responsabili della piazza d’armi. Durante i lavori di ristrutturazione della caserma, l’edificio si è ritrovato senz’acqua a causa della siccità. «Stiamo adottando delle contromisure», racconta ancora Guerini. «Innanzitutto, sono in costruzione due vasche antincendio in quota. In questo modo, l’elicottero di spegnimento riuscirà ad agire più velocemente, senza dover attingere alla vasca posta sul fondovalle. Ma, un domani, potremmo anche pensare di separare la condotta che dal bacino trasporta l’acqua alla piazza d’armi e al paese. Dal profilo energetico, invece, abbiamo capito di doverci rendere autonomi per evitare un rischio di blackout. Per questo, abbiamo installato dei generatori».
Come cambia la guerra
Dai problemi locali a quelli internazionali. Sì, perché il 24 febbraio 2022 - l’inizio dell’invasione russa in Ucraina - ha segnato un punto di svolta. La guerra è tornata in Europa: un evento che ha spinto molti Stati a potenziare i rispettivi eserciti dopo anni di ridimensionamenti e tagli alla spesa. Aumenti di budget si registrano un po’ ovunque, anche in Svizzera. «Ma l’impiego dei granatieri era, rimane e rimarrà sempre offensivo», premette Guerini. «La guerra moderna ha comunque richiesto delle riflessioni a ogni livello. Oggi, ad esempio, non esiste più solo l’azione offensiva classica. Essenziali, a questo proposito, sono le azioni di sabotaggio. Situazioni che vediamo quasi ogni giorno in Ucraina». Anche l’esercito svizzero è dunque chiamato a cambiare. «Dobbiamo tornare ad avere una capacità di difesa del 100%», sottolinea il colonnello. «Ciò significa acquistare mezzi, oppure chiedersi se 100 mila uomini sono davvero sufficienti. Non solo: abbiamo costruito un sistema logistico che funziona bene in tempo di pace. Eppure, non abbiamo una logistica di guerra. Molte cose, a mio avviso, dovranno cambiare nei prossimi anni».
Una conferma
Ciò che succede in Ucraina viene osservato da vicino da molte nazioni per capire quale forma assume una guerra convenzionale moderna e in quali settori dell’esercito è necessario intervenire. «Per quanto riguarda le forze speciali, abbiamo avuto la conferma che quello che facciamo è giusto», spiega Guerini. «In Ucraina, le forze speciali agiscono in piccoli gruppi dietro le linee nemiche, per colpire infrastrutture strategiche. Posti di comando, logistica, vie di comunicazione. Inoltre, partecipano alle azioni offensive e dirigono il fuoco. Esattamente quanto viene richiesto alle forze speciali svizzere ». Un insegnamento importante per la Svizzera, secondo Guerini, riguarda i carri armati. «Nella Confederazione, il terreno per carri è sempre più difficile da trovare», sostiene. «Ogni zona è fortemente edificata, le linee di tiro sarebbero costantemente interrotte dai manufatti. Quindi, oltre ad una forza di carri armati che tenga conto di questa realtà, la Confederazione dovrebbe dotarsi pure di molte più armi anticarro. Armi utilissime in un contesto come il nostro, fortemente urbanizzato. Alcune battaglie in Ucraina dimostrano questa necessità». In futuro, secondo il colonnello, bisognerà anche migliorare il processo di acquisizione degli armamenti. «La tecnologia corre velocissima », racconta Guerini. «Può capitare di richiedere degli strumenti e ritrovarseli fra le mani cinque-sei anni dopo, quando oramai sono obsoleti perché l’evoluzione tecnologica nel frattempo è proseguita». In sostanza, sostiene il comandante delle forze speciali svizzere, «servirebbe maggiore flessibilità non solo nell’acquisto di armamenti, bensì anche nella costruzione di infrastrutture militari».
Occhio di riguardo
Tornando al Ticino, secondo Guerini il nostro cantone è in una posizione fortunata. «Abbiamo perso recentemente la brigata di montagna, un simbolo, ma tutto il resto è stato mantenuto», racconta. «Qui c’è il comando forze speciali, le strutture di Isone, Monte Ceneri (con la sua base logistica), Magadino e Airolo. Anche in termini di investimenti i segnali sono buoni: 50 milioni a Isone negli ultimi anni, altri 50 a Magadino. Inoltre, nei prossimi dieci anni, verranno spesi 150 milioni per l’ammodernamento del Ceneri. Significa che l’esercito ha sempre un occhio di riguardo per il Ticino».
Mezzo secolo di vita. La piazza d’armi di Isone, una delle infrastrutture militari più importanti in Svizzera, oggi - con una giornata di celebrazioni ufficiali - taglia un traguardo significativo. Da quella caserma, negli anni, sono passate decine di migliaia di reclute e soldati: granatieri, paracadutisti e forze speciali. Le élite delle forze armate della Confederazione si sono formate in Ticino, e continueranno a farlo. Nonostante la perdita della brigata di montagna, infatti, il nostro cantone rimane un punto fermo della strategia militare svizzera.Base Aerea, il commiato di Carlo Manea
Il sostituto capo di Stato maggiore è passato al beneficio della pensione dopo 27 anni trascorsi nella struttura aeroportuale militare

Carlo Manea con il comandante della Base Hösli (Foto Garbani)
Ha dato un forte impulso alle attività di comunicazione
Un operato, il suo, molto apprezzato e che Rossano Rodoni, amico e collaboratore, sostituto comandante della Base, nonché capo supporto, ha voluto velocemente ripercorrere giovedì 27 aprile, in occasione di una breve cerimonia di commiato organizzata proprio nel giardino della struttura militare. Tra le varie vicende ricordate, anche il forte impulso alle attività di comunicazione esterna, di promozione di eventi e di contatto con le autorità e la popolazione che Manea ha curato dal suo arrivo, nel 1996, a Locarno, dopo un decennio trascorso alla Zv di Dübendorf. Un contributo di fondamentale importanza per consolidare i rapporti già esistenti e costruirne dei nuovi. Presenti, oltre all'attuale comandante, Martin Hösli, anche il suo predecessore, il colonnello Tiziano Ponti, e i numerosi colleghi militari e civili della struttura aeroportuale.
Nuovo contratto di licenza per il marchio «Swiss Military»
Berna, 01.05.2023 – L'Ufficio federale dell'armamento armasuisse ha firmato un contratto di licenza con Kambly SA per il marchio «Swiss Military». Kambly SA produce il «Military Biscuit» fornito all'esercito svizzero, e ora lo commercializza in una confezione per il commercio civile con il marchio «Swiss Military». I proventi dei diritti di licenza confluiscono nelle casse della Confederazione. In questo modo, armasuisse continua ad attuare la commercializzazione dei marchi militari, come richiesto dal Parlamento dal 2012.
L'azienda svizzera a conduzione familiare Kambly SA, con sede a Trubschachen BE, fornisce da molti anni all’esercito svizzero i tradizionali biscotti militari. Sempre da molti anni, Kambly SA, con l’autorizzazione di armasuisse, ha fornito al commercio civile, senza licenza, questi biscotti in una presentazione diversa dalla confezione ufficiale dell'esercito.
Il contratto di licenza esclusiva che armasuisse ha ora stipulato con Kambly SA definisce l’ambito per la produzione e la distribuzione in Svizzera del biscotto militare sul mercato civile con il marchio «Swiss Military». I proventi dei diritti di licenza confluiscono nelle casse federali.
Con il nuovo contratto di licenza, armasuisse può continuare ad attuare la commercializzazione dei marchi militari richiesta anche dal Parlamento. Nella mozione 12.3667 «Registrazione dei marchi "Swiss Army", "Swiss Military" e "Swiss Air Force”» della Commissione per la politica di sicurezza del Consiglio degli Stati (CPS-S) del 2012, si chiedeva al Consiglio federale di tutelare meglio i marchi militari, di farli valere contro terzi non autorizzati e di concederli in licenza. In precedenza, diverse aziende avevano utilizzato i marchi senza versare i diritti di licenza alla Confederazione.
Da allora armasuisse ha stipulato diversi contratti di licenza, tra cui quello con swiss brands AG per il marchio «Swiss Military» e altri marchi militari per diverse categorie di prodotti, con Hanowa AG e Chrono AG per il marchio «Swiss Military» per gli orologi, e con Breitling AG per il marchio «Patrouille Suisse», sempre per gli orologi. Con Victorinox esiste già da molti anni un contratto d’esclusiva per il marchio «Swiss Army».

Riuscita collaborazione tra il DDPS e il settore finanziario svizzero a protezione della sfera privata
Berna, 28.04.2023 – Il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) ha concluso un progetto pilota in collaborazione con la Banca nazionale svizzera, SIX e la Banca cantonale di Zurigo (ZKB) con l’intento di migliorare la resilienza delle infrastrutture critiche svizzere nel settore della ciberdifesa. L’obiettivo di questa iniziativa è permettere ai team addetti alla ciber sicurezza nel settore finanziario di accedere alle capacità di ciberdifesa della Confederazione e di migliorare la sicurezza grazie a una collaborazione più stretta. Grazie al «confidential computing» e alle «data clean room», una combinazione di nuove tecnologie di crittografia e di protezione dei dati, è possibile migliorare la condivisione di informazioni.
Per contrastare le crescenti minacce contro una società sempre più digitalizzata, un mezzo utile è la coordinazione delle difese. Alla luce di ciò, nel 2021 il DDPS ha lanciato un progetto pilota con l’obiettivo di migliorare gli strumenti a disposizione dei team addetti alla sicurezza e di ottenere una visione di insieme delle minacce contro l’industria dei servizi finanziari. Il progetto nasce dalla seconda edizione della sfida «Cyber Startup Challenge 2021» del Cyber-Defence Campus di armasuisse, un concorso aperto alle startup volto a sviluppare tecnologie innovative per la ciberdifesa in Svizzera. Il concorso è stato vinto dalla start-up svizzera Decentriq, che ha sviluppato una piattaforma SaaS (Software-as-a-Service) capace di offrire alle imprese delle cosiddette «data clean room», ossia ambienti virtuali protetti e basati sulla tecnologia «confidential computing» in cui i dati sensibili vengono criptati e modificati in modo da poter essere utilizzati e analizzati a tutti i livelli di un’organizzazione.
Implementazione della tecnologia
Grazie alla tecnologia di Decentriq e al know-how di alcuni dei maggiori operatori del settore finanziario svizzero come la Banca nazionale svizzera, SIX e la Banca cantonale di Zurigo (ZKB), nell’ambito del progetto pilota, sono state identificate delle minacce sottoforma di e-mail di phishing, che toccavano più organizzazioni. Con l’ausilio della tecnologia di crittografia, le banche sono state in grado di individuare nuove campagne di phishing, di riconoscere schemi comuni e di confrontare le difese dal phishing di tutte le organizzazioni partecipanti al progetto. Questo progetto pilota ha dimostrato con successo che, mediante l’utilizzo di «data clean room» neutrali e protette, è possibile ottenere informazioni utili riguardanti le minacce informatiche senza dover scambiare dati sensibili tra le varie organizzazioni.
Uno scambio sicuro e protetto tra operatori privati e pubblici aumenta la sicurezza delle infrastrutture critiche, uno degli obiettivi primari della Ciberstrategia nazionale (CSN)). La prova di fattibilità conclusa lo scorso anno ha dimostrato la fattibilità tecnica e le possibilità di acquisire conoscenze per i team incaricati dei partecipanti al progetto. I prossimi sviluppi per il 2023, saranno rivolti alla ricerca di una soluzione sistematica per l’intero settore finanziario.
Definizione di confidential computing: il confidential computing è una tecnologia che permette di elaborare i dati nel cloud in modo riservato. La caratteristica distintiva del confidential computing rispetto a una normale cifratura dei dati nel cloud è che i dati sensibili non sono protetti solo quando sono «a riposo» (ovvero salvati nelle unità di archiviazione) o «in transito» (quando vengono trasmessi), bensì anche quando sono «in uso». Riassumendo, questa tecnologia implementa meccanismi di crittografia che garantiscono la protezione dei dati sensibili contro terze parti e provider cloud anche durante la loro elaborazione.
Scelto il nuovo tipo di ordigno guidato terra-terra
Berna, 04.04.2023 - Con lo SPIKE LR2 di Eurospike, armasuisse ha scelto il nuovo tipo di sistema d’ordigno guidato terra-terra. La proposta di acquisto del sistema d’arma sarà presentata al Parlamento per l’approvazione con il messaggio sull’esercito 2024.
Per riuscire a contrastare i carri armati nemici anche sulle lunghe distanze, le unità di terra dell’esercito svizzero dovranno disporre anche in futuro di un sistema d’ordigno guidato anticarro di vasta portata.
Alla luce di ciò, e dopo aver condotto un’analisi di mercato, l’Ufficio federale dell’armamento (armasuisse) ha richiesto informazioni sugli ordigni guidati terra-terra presso vari produttori europei e americani con particolare attenzione a informazioni quali, ad esempio, il funzionamento, l’efficacia bellica, i dati tecnici del sistema d’impiego, le possibilità di integrazione nell’infrastruttura esistente e le condizioni quadro commerciali.
Sulla base di un’analisi dettagliata delle informazioni ricevute, sono emersi due produttori in grado di soddisfare i requisiti militari per il sistema. Ai due produttori emersi dalla valutazione sono state richieste informazioni più dettagliate e offerte.
Decisione a favore dello SPIKE LR2 di Eurospike
La scelta per il nuovo ordigno guidato terra-terra dell’esercito svizzero è ricaduta sul sistema d’arma SPIKE LR2. Nella valutazione, questo sistema, prodotto da Eurospike e già introdotto presso vari eserciti europei, presentava l’utilità militare maggiore ed era anche l’offerta più attraente in termini economici.
Il sistema scelto sarà utilizzato dalla fanteria inizialmente come sistema mobile. In un primo momento, il sistema non sarà integrato in una piattaforma. Tuttavia, lo SPIKE LR2 può essere integrato in un veicolo anche successivamente. La domanda di acquisto sarà presentata al Parlamento con il messaggio sull’esercito 2024.
Eurospike è una joint venture tra le aziende Diehl Defence GmbH, Rheinmetall Electronics GmbH e Rafael Advanced Defense Systems con sede a Röthenbach a.d. Pegnitz (D). Lo sviluppo, la progettazione e la qualificazione del sistema si svolgono principalmente a Rafael in Israele. Gran parte dei componenti dello SPIKE LR2 per il mercato europeo viene prodotta in stabilimenti in Germania.
Chiarimenti riguardanti il sistema precedente
Il sistema d’ordigno guidato anticarro TOW (Tube launched, Opticallly tracked, Wire guided) acquistato oltre trent’anni fa costituiva l’armamento principale del cacciacarri 90 (carro armato granatieri ruotato, prodotto dalla GDELS-MOWAG) che sarà messo fuori servizio.
Il cacciacarri 90 fu acquistato nel 1990. Nel 2018, il Parlamento ha autorizzato la richiesta di messa fuori servizio, che dovrà essere posta in essere a partire dal 2024.
Prima di una messa fuori servizio, armasuisse contatta il rispettivo produttore originale e il paese produttore per verificare se sono interessati al riacquisto o se, invece, occorrerà procedere allo smaltimento dei sistemi. Questi chiarimenti sono in corso anche nella presente fattispecie.

Aperto il CCVP di Giornico!
Finalmente ci siamo! Lo scorso 2 dicembre è entrato ufficialmente in servizio il nuovo Centro di controllo dei veicoli pesanti CCVP sull’area che fino al 1995 ospitava l’acciaieria Monteforno.
Per l’Ufficio federale delle strade USTRA l’apertura di questo nuovo centro “maxi” riveste una grande importanza da più punti di vista. Anzitutto si potranno eseguire dei controlli su ciascun versante del San Gottardo, considerata la presenza del centro “gemello” urano attivo dal 2009 a Ripshausen, nei pressi di Erstfeld. L’intensificazione dei controlli sui mezzi pesanti consentirà infatti di aumentare notevolmente la sicurezza di tutti gli utenti che transitano su questo asse, riducendo sensibilmente il numero di incidenti e di conseguenza di morti e feriti gravi. Basti pensare che l’ultimo rapporto stilato da USTRA e dall’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini UDSC indica che nel 2021 sono stati controllati circa 140’000 fra autocarri e bus: in circa il 20% dei casi (ben 28’000 veicoli!) erano presenti delle irregolarità.
Oltre al fattore sicurezza, l’intensificazione di queste ispezioni favorisce il raggiungimento di altri due obiettivi della politica federale dei trasporti. Il primo riguarda il trasferimento del trasporto merci dalla strada alla rotaia, un impegno strategico, cui la tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP) contribuisce in maniera significativa. La legge sul trasferimento del traffico prevede inoltre misure di accompagnamento per individuare condizioni quadro stradali e ferroviarie adatte a incrementare le opportunità di mercato per il trasporto merci su rotaia; il secondo concerne invece il potenziamento della collaborazione fra la Confederazione e i Cantoni (polizie cantonali) per raggiungere un maggiore rispetto del codice stradale.
E a proposito di polizie cantonali e di ricadute positive di questo progetto, a Giornico potranno essere impiegati 50 nuovi agenti e assistenti di polizia, appositamente formati per operare nel campo della sicurezza stradale. La bassa Leventina, grazie al nuovo CCVP, potrà inoltre disporre di un nuovo svincolo autostradale, che sgraverà la strada cantonale dal traffico pesante e conferirà un valore aggiunto all’intera regione. L’area multiservizi avrà pure il pregio di migliorare le condizioni di vita degli autotrasportatori (che disporranno di una moderna struttura per le loro soste) e quelle ambientali, poiché i TIR non saranno più costretti a sostare lungo la corsia autostradale dedicata, spesso con il motore acceso.
Anche le condizioni del traffico autostradale potranno migliorare sensibilmente, poiché il nuovo CCVP effettuerà il dosaggio dei mezzi pesanti diretti a nord e verrà utilizzato per gestire situazioni particolari che riguardano il traffico in direzione sud (ad esempio forti nevicate o chiusure della dogana di Chiasso). L’investimento di oltre 200 milioni di franchi a carico della Confederazione può quindi considerarsi senza dubbio proficuo se si considerano i notevoli benefici che se ne potranno trarre.
La realtà aumentata per esperienze wow
Le moderne tecnologie aprono mondi nuovi per la trasmissione di contenuti. Il Centro dei Media Digitali dell’Esercito MDE ha attuato per la prima volta per la Base d’aiuto alla condotta e il progetto Comando Ciber un piano in cui era contemplato il ricorso alla realtà aumentata. Il risultato è un’imponente dimostrazione delle possibilità di questa tecnologia.
Comunicazione Difesa, Anna Muser
A fornire l'occasione per sfruttare la tecnologia della realtà aumentata è stata la commessa per una modellizzazione del terreno destinata a illustrare agli alti ufficiali superiori le sfide e il futuro dell’ambiente TIC dell’esercito. «In futuro la realtà aumentata sarà impiegata grazie al Comando Ciber in misura sempre maggiore per facilitare la comprensione e una chiara rappresentazione anche di situazioni complesse», spiega il Colonnello di stato maggiore generale Robi Flück, responsabile del settore ciber e azioni nello spazio elettromagnetico del progetto Comando Ciber. Questa tecnologia può tuttavia essere utilizzata anche per la formazione o nella logistica, per esempio per facilitare l’insegnamento dell'impiego di apparecchiature o supportare le manovre di riparazione dei veicoli. La tecnologia della realtà aumentata sarà utilizzata in futuro sempre più spesso in tutto l’esercito, migliorando la comprensione e l'apprendimento.
Cosa si intende per realtà aumentata?
L’espressione Augmented Reality, ovvero «realtà aumentata», designa una tecnologia in grado di potenziare la percezione del mondo reale con mezzi tecnologici. A tal fine è necessario un apparecchio di trasmissione, spesso un dispositivo mobile o degli occhiali per AR. Quando la realtà percepita non presenta più alcun riferimento a quella reale, si parla anche di realtà virtuale (Virtual Reality).
Il tiro obbligatorio resta obbligatorio
Bocciata dal Consiglio nazionale un'iniziativa parlamentare che ne chiedeva l'abolizione
Solo il fronte rosso-verde si è espresso a favore della soppressione (Keystone)
Il tiro obbligatorio non va abolito, secondo il Consiglio nazionale che ha bocciato un’iniziativa parlamentare del verde liberale François Pointet che voleva sopprimere l'articolo 63 della legge militare.
Nel suo testo il vodese sosteneva che "il tiro obbligatorio a 300 metri è un anacronismo inefficiente" che non ha nulla a che vedere con l’impiego, la manipolazione e il controllo di un'arma in situazione di combattimento. La collega di partito Melanie Mettler ha quindi chiesto quale sia il valore aggiunto per l’esercito.
A risponderle è stato Alois Gmür, dell’Alleanza del Centro, secondo cui il tiro è importante per fare in modo che i militari mantengano un alto livello di tiro, controllino una volta all'anno il corretto funzionamento delle loro armi di servizio e si esercitino a manipolarle in sicurezza.
Il testo è quindi stato bocciato con 105 voti, da UDC, PLR e Centro, contro 83 del fronte rosso-verde.
Il tiro obbligatorio resta obbligatorio - RSI Radiotelevisione svizzera
CONNECTED 2023
Dal 16 al 20 agosto 2023, l'Esercito svizzero terrà il top evento "CONNECTED" presso la piazza d’armi di Kloten-Bülach. Questo evento pubblico offre interessanti spunti sulle aree del cyber e della digitalizzazione dell'esercito e dei suoi partner. CONNECTED – il top evento per tutti!

Dal 16 al 20 agosto 2023, l'Esercito svizzero terrà il top evento "CONNECTED" presso la piazza d’armi di Kloten-Bülach. Questo evento pubblico offre interessanti spunti sulle aree del cyber e della digitalizzazione dell'esercito e dei suoi partner.
Spettacoli e presentazioni selezionati forniscono impressioni esclusive sulla gamma di servizi dell'Esercito svizzero. C'è anche l'opportunità di trascorrere la notte in un bivacco, ammirare i robot e le tecnologie future, gustare la famosa fetta di formaggio militare e vivere molti altri momenti emozionanti.
Riserva ora la data: 16 - 20 agosto 2023 presso la piazza d’armi di Kloten-Bülach.
Il programma prevede i seguenti appuntamenti principali:
- mercoledì 16 agosto 2023: giornata d’apertura
- giovedì 17 agosto 2023: giornata dell’economia
- venerdì 18 agosto 2023: giornata delle nuove leve
- sabato 19 agosto 2023: giornata delle famiglie
- domenica 20 agosto 2023: giornata conclusiva
La digitalizzazione del Servizio topografico
Esibizioni di volo AXALP
Da lunedì 17 ottobre 2022 fino a mercoledì 19 ottobre 2022
Axalp (BE)
Esibizione di volo
Sfide militari nel ciberspazio
Gli sforzi militari per aumentare la sicurezza nel ciberspazio sono perlopiù indiscussi sul piano sociale e politico, ma molto impegnativi da attuare. Si parla molto delle caratteristiche e delle peculiarità del ciberspazio, ma spesso da una punto di vista civile e non militare.
Comunicazione Difesa, Lorena Castelberg

Nella sessione invernale del 2021 il Parlamento ha tenuto conto della rilevanza della sfera ciber e ha approvato con ampia maggioranza le proposte di modifica della legge militare per creare un Comando Ciber. Il futuro Comando Ciber dovrà fornire le capacità chiave militari negli ambiti «monitoraggio della situazione», «ciberdifesa», «prestazioni TIC», «aiuto alla condotta», «crittologia» e «guerra elettronica». Solo così si potrà assicurare che questa prima linea di difesa sia effettivamente in grado di garantire la sicurezza della Svizzera nel ciberspazio.
Conflitti sempre più ibridi
Il ciberspazio si differenzia dalle altre sfere operative per aspetti importanti. In particolare la velocità e la portata illimitata nel nostro mondo interconnesso sono caratteristiche tipiche dei ciberattacchi, nel frattempo divenuti frequenti. Le manovre nel ciberspazio tuttavia dovrebbero essere considerate solo raramente in modo isolato: il pieno potenziale delle azioni nel ciberspazio può essere sfruttato soltanto in combinazione con le dimensioni convenzionali «aria» e «terra».
Non esistono guerre meramente cibernetiche
Il ciberspazio è inoltre caratterizzato da una particolare vicinanza al settore delle informazioni. Le caratteristiche peculiari del ciberspazio, tra cui per esempio l’ampio raggio operativo, offrono basi ottimali per ottenere effetti nel settore delle informazioni. Nel valutare le manovre nel ciberspazio è pertanto opportuno tenere conto anche dei possibili effetti sul settore delle informazioni. Soprattutto considerando la situazione informativa generalmente molto confusa nelle situazioni di crisi, agendo in questo modo è possibile decifrare meglio le motivazioni degli attori avversari. Finora le azioni nel ciberspazio non hanno fatto parte di guerre meramente cibernetiche, ma sono state perlopiù inserite in un quadro generale. Le azioni nel ciberspazio molto spesso si svolgono già in tempo di pace, rendendo sempre più labili i confini tra guerra e pace.
Vantaggio conoscitivo e decisionale
Occorre inoltre distinguere tra azioni puramente virtuali e azioni con effetti fisici: queste ultime sono molto più complesse. Tuttavia l’obiettivo fondamentale delle ciberazioni, la creazione di un vantaggio (militare), coincide con quello delle azioni fisiche. Solo tenendo conto di queste caratteristiche nel loro insieme e a tutti i livelli è possibile conseguire il vantaggio conoscitivo e decisionale importante in ogni situazione. Ottenere informazioni e dati nel ciberspazio corrisponde a guadagnare terreno nello spazio fisico. La protezione dei dati e delle informazioni è quindi di primaria importanza e rappresenta il presupposto principale per una difesa efficace in un contesto di politica di sicurezza complesso e in rapida evoluzione.
Capacità garantita in ogni situazione
Operare in un ambiente complesso richiede capacità e specialisti adeguati. Oltre ad essere pronto per difendere i propri sistemi e le proprie reti dai ciberattacchi, l’esercito deve anche essere permanentemente in grado di mettere a disposizione le proprie cibercapacità per azioni militari e situazioni di emergenza. La natura ibrida dei conflitti moderni e il costante progresso tecnologico contribuiscono ulteriormente a rendere necessarie un’elevata adattabilità e una stretta collaborazione tra attori civili e statali per condurre con successo le ciberoperazioni. I bassi costi di accesso nel ciberspazio consentono in particolare agli attori non statali di condurre ciberazioni in modo autonomo. Con la creazione di un Comando Ciber, l’Esercito svizzero segnala l’importanza che attribuirà allo spazio elettromagnetico e al ciberspazio (SEC) in futuro.
Articolo di «stratos»
Questo articolo è la sintesi di uno scritto pubblicato nella rivista «stratos». L’articolo integrale può essere letto nel primo numero di quest’anno al seguente link:

Organizzando la conferenza in Svizzera è possibile promuovere un approccio inclusivo e di responsabilità condivisa, focalizzato però non più solo sulle riforme, bensì anche sulle strategie finalizzate alla ricostruzione dell’Ucraina. Per la Svizzera è l’occasione di mettere a disposizione dell’Ucraina il know-how, l’impegno e la posizione unica di Paese europeo non membro dell’UE e della NATO.
All’URC2022 è attesa la partecipazione di delegazioni internazionali e di esponenti dell’economia privata e della società civile. Dettagli in proposito non sono ancora noti. La partecipazione del presidente Volodymyr Zelensky e del primo ministro Denys Shmyhal è confermata e avverrà in forma fisica o virtuale, a dipendenza dell’evoluzione della situazione.

ODESCALCHI 22
Dopo 6 anni torna l’esercitazione «ODESCALCHI». Era infatti il 2016 quando per la prima volta, dando seguito agli accordi internazionali sottoscritti fra Confederazione Svizzera e Repubblica Italiana, i due eserciti hanno esercitato le proprie competenze in una situazione di catastrofe dalle dimensioni tali da necessitare un intervento congiunto.

Fondata l’Associazione Granatieri Ticinesi (AGT)
Il 26 ottobre 2021 è stata fondata l’Associazione Granatieri Ticinesi, la cui prima Assemblea Generale si è tenuta il 25 marzo 2022
a Isone e contava circa 40 membri esostenitori (vedi foto). L’Associazione si prefigge di rafforzare lo spirito di amicizia tra i soci
Granatieri e di mantenere solidi i legami anche con chi ha già terminato i giorni di servizio. In particolare l’Associazione ha lo scopo
di contribuire a mantenere e tramandare le tradizioni e i valori del corpo dei Granatieri, organizzando attività ed eventi.
Ringraziando tutti coloro che hanno già aderito all'associazione, e in particolare i presenti del 25 marzo, un invito è rivolto a tutti i
granatieri ticinesi che non siamo ancora riusciti a raggiungere ad aderire all’associazione, annunciandosi all’indirizzo e-mail:
This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Vi ringraziamo per indicare nella comunicazione la vostra incorporazione, grado e funzione e anno di servizio.
Per il Comitato,
aiut SM Geoffrey Heitz, Presidente

L'incanto del paesaggio
Disegno, arte, tecnologia Naturalisti, geografi, storici dell’arte nel Ticino del passato prossimo
Dal 13.11.2021 al 25.04.2022A cura di Paolo Crivelli, Giulio Foletti, Filippo Rampazzi
Tra la metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento il territorio del Cantone Ticino è stato gradualmente scoperto e descritto da molti naturalisti e uomini di scienza, da geografi, fotografi, pittori, storici dell’arte: essi hanno percorso e analizzato, sia con gli strumenti scientifici, sia attraverso quelli tecnici propri della loro epoca e del loro mestiere (il disegno, il rilievo morfologico, l’incisione, la fotografia, la pittura ad olio…) il paese in cui vivevano e operavano.
Questa esposizione vuole illustrare gli sforzi e le tecniche utilizzate da coloro che, a partire da metà Ottocento, guardarono e interpretarono con occhi nuovi e nuovi strumenti di indagine il loro territorio.
Nacquero così le prime elaborazioni cartografiche, le carte topografiche Dufour e Siegfried.
Qualche tempo dopo si lavorò ad un’iniziale catalogazione dei monumenti più significativi esistenti sul territorio, sotto l’impulso del padre della storiografia artistica elvetica Johann Rudolf Rahn, coadiuvato dal suo aiuto, l’architetto Hermann Fietz, di cui sono esposti una serie di disegni, che illustrò e rilevò con oggettività e precisione non solamente i monumenti maggiori, ma anche il contesto e il paesaggio che li accoglieva.
Con uguale acribia operarono anche i primi naturalisti – tra tutti non si può non ricordare Luigi Lavizzari, uomo di scienza ma anche politico – che descrissero con attenzione le componenti del paesaggio naturale raccogliendo e catalogando i più differenti materiali.
Alcuni aspetti particolarmente significativi del territorio ticinese vengono infine rappresentati attraverso gli occhi dei pittori, che interpretarono e diedero un nuovo significato a questi paesaggi: dai più celebri Fontanesi, Luigi Rossi, Berta, Franzoni, Longoni, ai meno noti Zaccheo, Patocchi, Regina Conti, Maccagni, Buzzi.
Chiude l’esposizione uno sguardo, inevitabile, sul futuro. Una postazione presenta inedite riprese con i droni e la loro elaborazione attraverso un modello in 3D.
Inventario dei monumenti dell'esercito e di guerra in Svizzera
Con i monumenti dell’esercito e di guerra esistenti in Svizzera vengono commemorati in forme diverse i soldati feriti o caduti, si ricordano le battaglie ai tempi della vecchia Confederazione oppure vengono richiamate alla memoria la presenza su suolo elvetico di forze armate stranie. Ciò che finora è mancato è una panoramica di questi segni celebrativi, un inventario che indichi il loro numero, le loro peculiarità e la loro varietà.
Il presente inventario propone quindi una panoramica digitale delle tradizioni commemorative che spaziano dai monumenti visibili negli spazi pubblici e dedicati a battaglie e soldati, ai segni personali e discreti legati al ricordo di singoli camerati. La banca dati rende pubblica la varietà dei luoghi commemorativi, li fa diventare visibili e accessibili, riflettendo la storia dell’esercito attraverso i monumenti. Inoltre contribuisce alla conservazione del patrimonio culturale svizzero, mettendo in rilievo le diversità regionali delle culture commemorative. Consentendo al pubblico l’accesso all’inventario e alla relativa rappresentazione cartografica, si rende visibile la distribuzione dei monumenti nello spazio geografico svizzero. L’inventario con la sua raccolta di dati può quindi servire da base per futuri studi d’approfondimento.
Maggiori informazioni visitando INVENTARIO (admin.ch)
20.09.2021,